lunedì 28 novembre 2011

Il Peposo



Lo scorso week-end mi sono dilettata in un'altra ricetta toscana, in occasione del contest di Pan di Ramerino, il peposo. È una specie di spezzatino stracotto a base di pepe.

Un po' di storia
È un piatto tipico di Impruneta, paese delle colline fiorentine, rinomatissima per la "terra di Impruneta" (un'argilla contenente sabbia, carbonato di calcio e ossido di ferro, che conferisce alla terracotta il suo caratteristico colore rossiccio), da cui si ottengono terrecotte, mattoni e altri materiali in cotto.
 Sono stati proprio gli addetti alla cottura dei mattoni nelle fornaci, che hanno creato questa preparazione: in un angolo della fornace, mettevano un tegame di coccio con tutti gli ingredienti affogati nel vino; dopo 5 ore il piatto era pronto.
 Si narra che, al tempo del Brunelleschi, durante la costruzione della famosa cupola della Cattedrale di Santa Maria in Fiore, che poi è il Duomo di Firenze, i "fornacini" addetti alla cottura dei mattoni facessero largo uso di questa pietanza. 
La lunga cottura, il pepe ed il vino Chianti, inducevano i lavoratori a mangiare insieme al peposo parecchio pane ed a fare delle robuste bevute, per ristorarsi dalla fatica della giornata.
Il risultato di questa dieta è stato straordinario. Soprattutto per il Brunelleschi. 

Per inciso, si ricorda una curiosità: è proprio nel periodo della costruzione del Duomo di Firenze che ha avuto origine il modo di definire "a ufo" quello che si otteneva senza pagare. Infatti, siccome tutto ciò che era destinato alla fabbrica del Duomo (marmi, legname, ecc.) era esentasse, sui materiali che arrivavano all'Opera da tutta la Toscana, veniva scritto "Ad Usum Florentinae Operae", che venne abbreviato con la sigla "A U.F.O." e da questo nacque il famoso detto. 

Ritornando al peposo si ricorda che, per chi ha lo stomaco delicato, è possibile sostituire il pepe macinato con il pepe in chicchi, per ottenere qualcosa di più delicato ma altrettanto gustoso.


Ingredienti per 4 persone:
• 1 kg di muscolo di chianina

• 1 lt. di Chianti

• 20 grani di pepe nero

• 5 spicchi d'aglio vestito

• un mazzetto composto da salvia e rosmarino

• sale

In una pentola mettete la carne tagliata a cubetti non troppo piccoli, aggiungete gli spicchi d'aglio non pelati, il sale, il mazzetto di odori e il pepe. Coprite con il vino e fate cuocere a calore moderato, per un paio d'ore,  fino a che la carne non risulti estremamente morbida. 
Io ho deciso di servirlo con una polentina morbida, ma la tradizione dice di servirlo con del pane toscano abbrustolito.


Con questo post partecipo al contest 

 

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